Traduttore universale pronto per il “Meeting Internazionale dei Popoli” a Cagliari

Dalla folgorante mente di due ragazzi di Oristano che hanno vissuto gli ultimi tre anni rinchiusi nel garage di loro proprietà a testare e realizzare uno degli oggetti più mitizzati e sfruttati nei film di fantascienza degli utlimi 30 anni è nato il “BabelStop”,  lo si ricorda soprattutto nella famosa serie di Star Trek (nota negli anni 80 del secolo scorso) come dispositivo per la traduzione delle lingue parlate nella comunicazione in tempo reale.
Riportiamo l’intervista a Luca Marchi (uno dei due inventori): “Il traduttore universale opera tramite la scansione delle frequenze delle onde cerebrali usando i risultati per generare una base per la traduzione.“Abbiamo testato per anni attraverso l’utilizzo dei dialetti sardi e dell’inglese un apparecchio… (prosegue Gianni Careddu) che è capace di tradurre in tempo reale la quasi totalità dei termini e delle sintassi di una lingua; dopo aver scaricato l’applicazione in un qualsiasi cellulare di ultima generazione si può tranquillamente dialogare con una persona di lingua diversa e ascoltarsi nelle cuffie con un ritardo di neanche un millisecondo, praticamente in simultanea…”
Un oggetto dei desideri che è finalmente alla portata di tutti che verrà utilizzato pubblicamente e in anteprima mondiale all’interno del prossimo Meeting Internazionale dei Popoli 2048, che quest’anno si terrà nella città di Cagliari. Se il risultato sperato verrà mantenuto i due ragazzi oristanesi possono tranquillamente immaginare di appendere il loro ritratto tra le mente geniali dell’ultimo secolo al fianco dei grandi Bill Gates e Steve Jobs. Chi ha visto l’applicazione all’opera nel giorno della presentazione alla stampa è rimasto colpito da come uno scozzese potesse intrattenere un discorso di politica con un logudorese e un campidanese seduti al bar davanti ad una Birra Ichnusa Lebia.

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Il grande Concorso Apple “Keyboard 3000” arriva anche in Sardegna

La notizia è di quelle eccezionali… è stata infatti scelta la Sardegna come tappa del concorso Apple per la zona dell’Europa del Mediterraneo. Insieme agli altri 8 luoghi scelti nel mondo dal colosso americano di Cupertino farà così parte del grande investimento pubblicitario sul progetto di recupero artistico dei prodotti Apple. Dopo aver conquistato l’America Latina e gran parte del Nord Europa si è giunti in Sardegna grazie all’accordo stipulato con la neonata azienda di Calangianus “L’Isola che gira”, azienda specializzata nel riciclo di attrezzature informatiche. Le innovative e geniali idee partorite dalle menti del vincitore cileno Joaquin Guerrero (la sua opera d’arte raffigurante il poeta Pablo Neruda con i testi delle sue poesie che si librano nell’aria utilizzando i singoli tasti campeggia da oltre un anno nella piazza de la Constitucion a Santiago del Cile di fronte al famoso Palacio della Moneda, residenza del Presidente della repubblica del Cile) e dallo svedese Ian Gustafsson (il tappeto artificiale pedonale installato sopra il Tingastadtunnenl è uno delle attrazzioni turistiche più gettonate degli ultimi sei mesi a Goteborg) fanno da stimolo ora ai cittadini sardi per oltrepassare i limiti dell’ingegno. Apple mette a disposizione oltre tre milioni di vecchie tastiere che facevano parte del corredo dei primi Imac, una volta separati i singoli pezzi dall’azienda di Calangianus saranno subito disponibili presso il Centro Studi di Recupero Materie di Macomer per chi entro il 30 settembre prossimo invierà l’idea più apprezzata dalla commissione composta dai docenti dell’Istituto di Architettura di Alghero.
L’opera vincitrice sarà esposta in modo permanente all’interno dello stagno Sale Porcus nell’area del Parco Sinis visitabile attraverso due passerelle in legno già ultimate.
La Apple dal canto sua ha già attivato campagne pubblicitarie sul luogo che saranno trasmesse dalle prossime settimane in tutto il mondo. La futura opera farà parte così di un pacchetto turistico di visite che insieme alle già citate Santiago del Cile e Goteborg comprenderanno: per gli Stati Uniti, San Francisco; per la Cina, uno spazio vicino la Grande Muraglia; per l’Australia, Sidney; Kuala Lampur per i paesi oceanici dell’Asia e infine Bamako nella Repubblica del Mali come simbolo della rinascita Africana dopo i sanguinosi fatti politici accaduti negli ultimi anni.
Ecco la mail dove inviare il progetto di massima che deve condensare e convincere la commissione in non più di due pagine di testo. [invia]

 

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Ricollocata l’originale Chiesa di Zuri in fondo al Lago Omodeo

Il rilancio del turismo attorno al grande bacino artificiale del Lago Omodeo riparte dall’ingegnosa idea del Sindaco di Zuri, del neonato Comune del centro Sardegna (un tempo frazione della vicina Ghilarza). Sarà ricollocata nella sua originale posizione la bellissima chiesa di Zuri con una grande opera di anastilosi digitale. Il monumento sarà visibile attraverso gli ampi specchi pressurizzati dei due batiscafi sponsorizzati dal Consorzio Turistico dei Laghi in Sardegna e finanziati con fondi europei per le ex-regioni di tipo 2. Le partenze per le visite sotto il lago (che ha subito in questi ultimi dieci anni un forte intervento di pulizia delle acque per rendere più nitide anche queste visite) avverrano dal porticciolo turistico in territorio del comune di Sorradile. All’interno dei batiscafi, realizzati nei cantieri di Arbatax della azienda sarda “Nina 2038” che l’anno scorso ha realizzato il megapanfilo di oltre 180 metri per il magnate cinese possessore della Costa Smeralda, saranno ospitate 130 persone comodamente sedute in poltrone con tutti i confort che potranno spostarsi all’interno del batiscafo anche nei due bar realizzati appositamente dal marchio Zedda Piras. Oltre che alla vista alla chiesa saranno ammirabili le architetture del vecchio paese abbandonato nel 1923 e nelle vicinanze anche i resti archeologici di alcuni nuraghi sommersi. Insieme ai tre campi da golf lungo le coste del Lago Omodeo ed alle sei strutture ricettive alberghiere i Sindaci della zona auspicano un ulteriore incremento delle visite turistiche per i prossimi anni.

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Chip sottocutanei: parte la terza fase della sperimentazione

Dopo le alterne fortune dei primi due modelli di chip sottocutanei testati in Europa che non hanno completamente convinto l’opinione pubblica, ricordiamo su tutti i casi non sporadici della perdite di dati improvvisi dei chip di seconda generazione «Venus090» che creavano problemi di riconoscimento agli aeroporti per moltissimi passeggeri, parte la sperimentazione del terzo modello rivisto soprattutto nella sua tecnologia di base e nel software. Giá selezionati gli oltre 25.000 sardi che hanno aderito al progetto sovvenzionato dal Fondo Europeo sulla sperimentazione delle nano-tecnologie. Dopo una fase di oltre due settimane per valutare eventuali rigetti da parte dei prescelti è tutto pronto per il test sul campo. Sono stati infatti attivati in tutti i centri commerciali della Sardegna gli apparecchi di riconoscimento della carta di credito interna al chip e aggiornati i software satellitari per il riconoscimento della geo localizzazione. Il chip, grande come la punta di uno spillo, è dotato di una memoria interna di oltre 1500 terabyte e può archiviare al suo interno anche materiale multimediale come documenti, filmati e fotografie trasferibile da una persona ad un altra, oppure verso un device di ricezione (computer, mobile, ipadstar5 e altri supporti) totalmente gestito dal software interno realizzato dal centro CRS4 della sede di Pula. Sede di Pula che ricordiamo è riuscita a concludere il suo lavoro di ricerca nonostante sia assediata da oltre sei mesi dal movimento anti-chip “Claus Larsson”, intitolato alla memoria del ragazzo Svedese che si è tolto la vita l’anno scorso dopo aver estratto il suo chip di seconda generazione dal polpaccio che lo ospitava. Movimento che  protesta contro questo, secondo il loro punto di vista, nuovo strumento di controllo di massa. Finita la sperimentazione della durata di due anni in Sardegna il progetto si allargherà a tutta alla popolazione Europea come nelle due fasi precedenti.

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