Scoperti i diari segreti di Villa Certosa nascosti sotto l’architrave del nuraghe

E’ stata una casualità, ma di quelle che possono cambiare i libri di storia, in questo caso interi libri sulle politiche europee dei primi anni del secondo millennio. Si chiama Jacob Ferrer il turista francese che inavvertitamente ha smosso il piccolo masso che pareva incastrato ad hoc sopra l’architrave del nuraghe ricostruito nel 2012 quando l’ex Villa Certosa era di proprietà del politico italiano Silvio Berlusconi. In seguito alla caduta della pietra di quasi 7 kg si è creato un piccolo foro che custodiva un libro stampato su carta per fotocopie e rilegato con punti metallici che riporta cronache e aneddoti degli incontri segreti avvenuti nell’allora villa berlusconiana. Dagli accordi sugli scambi economici ad oggi ancora sconosciuti tra i più importanti capi di stato mondiali, ai più frivoli elenchi di nomi ed eventi delle feste tanto discusse che si svolgevano in tutta segretezza tra le mura della villa. Storie che a distanza di anni potrebbero ancora far tremare molti politici e le certezze delle loro super potenze. Ricordiamo che l’attuale struttura, situata a pochi km dalla località turistica di Porto Rotondo, è stata restituita al Comune di Olbia dopo esser stata acquistata nel 2029 dal magnate cinese Min Whang. Questo grazie alla stipula sugli accordi internazionali di scambio di prodotti sardi con la Cina di tre anni fa firmato a Santa Cristina che sancisce anche il vincolo di restituzione ai comuni di competenza di alcune strutture e terreni di proprietà di aziende cinesi, come gli innumerevoli terreni destinati al fotovoltaico. L’anno scorso negli spazi dell’ex Villa Certosa è stata così inaugurata ed intitolata a “Giovanni Maria Angioy” la Nuova Biblioteca Multimediale che ospita oltre un milione di libri digitali e stampati sulle culture del mediterraneo, essa è visitabile unicamente attraverso il porticciolo turistico situato a 300metri dall’ingresso. Oltre 2 milioni di turisti sono arrivati giunti presso il Parco della Cultura per vedere anche l’enorme lapide in granito di Orosei realizzata dallo scultore russo Abramov che ospita le ceneri del ex noto proprietario Silvio Berlusconi. Paradossale come a soli 30 km in linea d’aria riposino serene le spoglie dei due uomini che in così breve tempo hanno, prima unito lo Stato Italiano nel 1861 e poi, 150 anni dopo, il secondo, dato il “La” ai movimenti di protesta che hanno portato alle scelte separatiste da parte di molte ex regioni italiane tra le quali la nostra amata isola.

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