Ritrovato bronzetto sardo raffigurante un uomo con strumento musicale nella Repubblica di Tuva

A circa 20km dalla capitale Kyzyl nella piccolissima Repubblica di Tuva appartenente un tempo  alla Repubblica cinese e adesso all’interno della Federazione russa è stato ritrovato in un villaggio di contadini un bronzetto tipico della civiltà nuragica raffigurante un musicista con uno strumento non riconosciuto tra quelli della tradizione sarda. Potrebbe essere un anello di congiunzione delle tipicità canore delle due popolazioni, il canto a tenore della Sardegna (Patrimonio dell’Unesco dal 2006) e il canto folkloristico di Tuva, entrambi infatti utilizzano il canto gutturale per emettere i suoni delle loro composizioni. E’ atteso per la prossima settimana una delegazione del Centro di Studi Culturali della Musica Popolare Sarda presso la remota località in Russia per valutare l’autenticità del pregiato pezzo in bronzo. A giudicare dalle prime impressioni sembra che siano tutti pronti per riscrivere parte della storia di una delle tradizioni più conosciute ed apprezzate nel mondo sulla World Music. Attendiamo un resoconto dal viaggio e non mancheremo di riportarne gli sviluppi.

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4 pensieri su “Ritrovato bronzetto sardo raffigurante un uomo con strumento musicale nella Repubblica di Tuva

  1. Della delegazione inviata a Tuva farà parte il giornalista di un noto quotidiano nazionale che già nel 2001 aveva indicato con chiarezza, al di là dell’uso della voce gutturale, gli altri elementi che accomunano sardi e tuvani: vale a dire l’amore per i cavalli e per le donne

  2. Col mio gruppo, i tenores di Neoneli, abbiamo incontrato un gruppo della Repubblica di Tuva, gli Huun Nur Tu, precisamente nel 1999 a Milano. Ebbene, notammo che due delle loro voci erano assolutamente identiche come produzione e timbro, al nostro basso e alla nostra contra. Ci sembrò straordinario, due tecniche canore identiche seppure provenienti da culture geograficamente così lontane. Facemmo anche una jam session finale e davvero due voci su tre erano del tutto identiche. Ora anche la parte del nome “nur”, mi fa pensare… Lo straordinario è notare come le culture girino, s’incontrino, si contaminino. Il canto a tenore dei pastori sardi (patrimonio dell’Umanità per l’Unesco dal novembre 2005) che ha riscontri in un luogo così remoto…
    Ma alla fine la spiegazione si trova sempre. Il mondo dei pastori nomadi, isolati in campagna mesi interi, che inventano strumenti musicali e modi di cantare, servendosi di culture elementari ereditate, con sistemi di produzione poveri e tribali.
    Ma il bronzetto, se è davvero di origine sarda, getterebbe nuova luce sullo sviluppo della nostra tradizione canora più antica, e non solo. Aspettiamo gli esisti di questa bella scoperta e vediamo se i sardi sono stati laggiù ovvero se nelle nostre coste si affacciarono popoli così lontani. Oppure vediamo se si conferma l’ipotesi secondo cui analoghi sistemi economici e sociali possono produrre straordinarie analogie anche nella cultura popolare.
    Tonino Cau, tenores di Neoneli

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